Abele e la giustizia
Di Cristian Nani, direttore di Porte Aperte in Italia
Chiunque abbia conversato con la Bibbia, chiunque si sia lasciato leggere dalle Sacre Scritture, sa bene (non senza una punta di timore) che, come dicono alcuni teologi, la Parola di Dio cerca un coniuge: la mia esistenza.
Soprattutto agli inizi, la Bibbia esercita un potere enorme su di noi, e tenderebbe a continuare a farlo se non la disinnescassimo costantemente con eccessivo intellettualismo o con ingenue semplificazioni. Se coniugo le Scritture con la mia vita, se sposo un racconto biblico con un periodo o evento della mia esistenza, rimarrò sempre colpito dalla potenza che sprigiona e mi ritroverò davvero dentro l’opera di Dio, dentro la costruzione del Suo Regno! E, per quanto misterioso possa apparire, scoprirò di essere veramente una coniugazione della Sua Parola.
Ma chiunque si avventuri in questo meraviglioso viaggio (pellegrinaggio, se preferisci), si ritroverà costretto a inseguire mete e obiettivi assai nobili, oltre che pensieri elevati, cose alte del tipo “fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te” o “soccorrere il bisognoso”. Qui non serve citare la valanga di versetti con cui siamo spinti verso nobili gesta che rivoluzionano il mondo con l’amore: lo sappiamo che sono tantissimi. Citeremo solo una delle ragioni bibliche per cui in questo mondo dovremmo avere tribolazioni, ossia lottare per la giustizia.
Già, “dovremmo” avere tribolazioni perché vivere piamente significa applicare i comandamenti e le ispirazioni divine su questa terra, cosa che sappiamo porterà persecuzione (2 Timoteo 3:12 lo attesta). Ecco che lottare contro le ingiustizie vissute dagli ultimi, allungare la mano verso le vedove e gli orfani e coinvolgersi per costruire un oggi migliore anche per i vicini di casa antipatici, diventano elementi essenziali della nostra relazione con la Parola Vivente.
E, di nuovo, Paolo ci avvisa che questo porterà opposizione perché, rivelando l’inadeguatezza del presente e mostrando le promesse del futuro, turberà molte persone attorno a noi, le obbligherà a capire che il cinismo e l’immobilismo sono ingiustificabili per un cristiano. All’improvviso sarai Abele nei confronti di Caino. La tua esistenza ricorderà loro che hanno smesso di impegnarsi non a causa delle innegabili brutture della vita, ma perché non vogliono assumersi le responsabilità derivanti dalla relazione sacra con la Parola Vivente.
Il matrimonio di cui stiamo parlando, tra la mia vita e la Sua Parola, è, a costo di dire l’ovvio, una storia d’amore che sboccia in una promessa di fedeltà a quella Parola.
In questo magazine dedichiamo un inserto speciale all’opera di patrocinio di questa missione, ossia di lotta per la giustizia, di cui gli Uno Con Loro, la rete di volontari che si mettono al servizio dei perseguitati, sono la punta di diamante.
Lottare per la giustizia al fianco di coloro che sono perseguitati a causa di Cristo è decisamente una coniugazione della Sua Parola: vuoi farne parte anche tu?