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Mar 2, 2022

Fake news come molotov

Di Cristian Nani

Fake news sulla guerra. La guerra delle fake news.

Comunque la si metta è un’epoca in cui troll e hacker sono le nuove “truppe sul terreno” di un conflitto e purtroppo la guerra in Ucraina non fa eccezione. Se poi ci si mette la propaganda, si ottiene un cocktail esplosivo.

Anzi una molotov, che è poi sempre la stessa: una miccia di un’immagine o video del passato (o falsi), accostati alla benzina di un evento tragico come questa guerra, veicolati nella bottiglia dei social… e l’incendio è assicurato.

Attiviamo gli estintori: cerchiamo da fonti attendibili e contiamo fino a 10 prima di condividere.

Di seguito un po’ di fake news sulla guerra in Ucraina, sperando vi siano utili. 

==>> Prima di mostrarvi alcuni esempi, un consiglio: per informarci su questa tragedia usiamo testate giornalistiche accreditate ed evitiamo TikTok (da dove si stanno veicolando moltissimi video fake), Facebook (idem) e simili. Senza spegnere lo spirito critico, mai. La nostra è una fede che si interroga. Così facendo, forse, eviteremo di alimentare bugie e disinformazione.     

Facendoci aiutare dalla BBC, ecco allora che immagini di feriti vere che arrivano dall’Ucraina vengono accostate ad eventi del passato, tacciandole di fake news. Come il caso di questa donna ferita da un bombardamento russo, diventata oggetto di teorie di cospirazione e false affermazioni online, quando la verità è che è davvero stata ferita dalle bombe russe in questa guerra nella città di Chuhuiv.

Così un video sfocato che sostiene di mostrare una ragazzina ucraina che affronta un soldato russo ha generato 12 milioni di visualizzazioni su TikTok e quasi un milione di visualizzazioni su Twitter. Ma è un falso. In realtà mostra una ragazzina palestinese Ahed Tamimi, all’epoca 11enne, che affronta un soldato israeliano dopo che suo fratello maggiore è stato arrestato nel 2012.

Un video di uomini che si paracadutano in uniforme militare gridando e ridendo in russo, è stato postato su TikTok e visto 27,5 milioni di volte e condiviso da migliaia di utenti che hanno pensato che provenisse dall’Ucraina. In realtà, è un filmato girato da un uomo che sembra essere un membro delle forze armate russe, e caricato sul suo canale Instagram nel 2015.

In queste ore si stanno moltiplicando le fake news, e saperlo potrebbe portarci alla pericolosa attitudine di dubitare e allontanarci da ogni informazione su questa tragedia. Lungi dall’intento di semplificare, Fratello Andrea, fondatore di Porte Aperte, invitava le persone ad acuminare la propria preghiera proprio quando si ascoltano news difficili da TG, radio e mezzi di informazione: “Per favore, fai in modo che davanti alle tragedie la tua prima reazione sia la preghiera”

Per altri approfondimenti su fake news, QUI e QUI.