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Ott 28, 2022

Sette anni insieme

Di Cristian Nani

Sette anni sono lunghi. E insieme li abbiamo vissuti stando al fianco della Chiesa in Medio Oriente. È impressionante l’impatto che Dio ci ha dato grazia di creare insieme, partendo da quella che sembrava una discesa agli inferi costellata di guerra civile, ISIS, distruzione, morte e fughe disperate in esodi interminabili. Speranza per il Medio Oriente (Hope for Middle East), la campagna avviata da Porte Aperte in soccorso dei cristiani in Siria e Iraq, ha fatto la differenza nella vita di milioni di cristiani, andando oltre ogni aspettativa: insieme abbiamo dato vita a ben 268 Centri di Speranza tra Siria e Iraq, chiese o edifici ad esse connessi trasformati in veri centri di distribuzione di amore, aiuto concreto, formazione, soccorso e ovviamente speranza, tanta speranza dove non ce n’era più. Com’è stato possibile?

==>> Tramite la preghiera e tramite relazioni sincere e profonde che la missione ha costruito nei decenni di servizio ai perseguitati in quella regione. Così, quando lo tsunami del terrore là ha sommerso tutto, siamo rimasti al fianco dei nostri fratelli e sorelle. Ecco cosa ha fatto la differenza: l’amore e quel semplice e pericolosissimo esercizio dell’esserci per il nostro fratello e per la nostra sorella, un esercizio a cui Cristo chiama tutti noi. E quanti frutti per il Suo Regno hanno portato il tuo e il mio esserci in preghiera, in doni e in azioni! Non solo abbiamo visto una Chiesa risorgere, resiliente, capace di ispirare la Chiesa globale e la Chiesa italiana col suo esempio di perseveranza in ogni circostanza, ma abbiamo visto anche sollevarsi un risveglio nel mondo musulmano che mai la storia dell’islam aveva sperimentato: musulmani vengono a Cristo e tra loro persino ex terroristi ed ex combattenti dell’ISIS! Che potente rivoluzione!

I nostri fratelli e sorelle in Siria e in Iraq, membri del nostro stesso corpo, ci hanno dimostrato quale impatto sociale abbia una Chiesa viva e coraggiosa, poiché “oggi come non mai stiamo mostrando Cristo al nostro popolo”, ripetono.

Da qui la prossima sfida: come rafforzare la speranza? Come far sì che non svanisca?

La devastazione lasciata dalla guerra civile (ancora in atto in alcune aree dei 2 paesi) e dall’ISIS (sconfitto sul campo, ma ancora attivo con attentati) è sfociata in una crisi economica spaventosa: credimi se ti dico che quella che chiamiamo crisi economica in Italia non ha nulla a che vedere con il disastro che vivono i nostri fratelli e sorelle in Siria. “È straziante vedere ingegneri, dottori, insegnanti, persone di ogni estrazione sociale fare la fila per ricevere i nostri pacchi viveri”, ci ha raccontato il pastore Edward di Damasco qualche giorno fa.  

Ecco allora il sogno che condividiamo con te che sei al nostro fianco: continuare a equipaggiare quei centri di speranza, affinché potenzino quest’opera meravigliosa, formando fratelli e sorelle talmente saturi di Cristo da renderli noti a tutti come esperti di come vivere nel bene… di come amare bene il proprio coniuge; di come crescere bene i figli; di come affrontare bene le avversità; di come gestire bene le imprese e le istituzioni; di come partecipare bene alla vita comunitaria; di come ricostruire bene i loro paesi; di come raggiungere bene chi è ai margini; e sì, anche di come morire bene. Vogliamo aiutarli ancora a costruire una vita che guarda all’eternità e non teme la morte. Vogliamo aiutarli a vivere nelle chiese e fuori dalle chiese, consapevoli di essere sempre la Chiesa di Cristo, il popolo di Dio.

Vogliamo aiutarli ad accrescere la loro gioia per tutte le cose buone, vere e belle, la loro pazienza nelle prove e nelle difficoltà, il loro sacrificio per il bene degli altri e la loro capacità di amare le persone in modo così completo, così indiscriminato come li abbiamo visti fare in questi anni terribili.

Vogliamo aiutarli ad essere luce e sale del mondo, non solo della loro terra, poiché, ammettiamolo, la loro testimonianza ci ha resi più forti nel nostro cammino cristiano!

Il nostro sogno è rafforzare la loro speranza perché senza la loro testimonianza non vi è futuro per il Medio Oriente.

Mentre ti ringrazio dal profondo del mio cuore per quanto fatto insieme in questi anni, ti chiedo: ci aiuterai a realizzare questo sogno?

Ovvero, sei disposto ad essere parte della risposta alla preghiera: Padre, rafforza la speranza in Medio Oriente?