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Ott 30, 2020

Alieni residenti

130 dopo Cristo.  

Giustino cammina lungo una placida spiaggia.  

Contempla e medita, lui che per la sua ricerca della verità si era spinto a interpellare esperti di ogni sorta: insegnanti di stoicismo, di aristotelismo, di pitagorismo, di platonismo. Tuttavia, nessuno di loro, seppur dotati di grande eloquenza e intelligenza, lo aveva convinto fino in fondo.  

Su quella spiaggia incontra per caso un anziano giudeo cristiano…

==>> Su quella spiaggia incontra per caso un anziano giudeo cristiano, il quale con estrema semplicità inizia a parlargli: ed è qui che la sua vita cambia. Più lo ascolta, ammette Giustino in alcuni scritti, più i cancelli della luce e della verità gli si aprono davanti: “Una fiamma si accese nel mio spirito e un amore per i profeti e per coloro che furono amici di Gesù si impossessò di me; e mentre rimuginavo le parole di quell’uomo, trovai questa filosofia la sola sicura e profittabile”.  

L’amorevole passione, ma soprattutto l’esempio di vita totalmente alternativa dei cristiani rompono ogni sua resistenza. In particolare, vedendo i perseguitati morire martiri per il loro Gesù, Giustino ammette: “…vedendoli impavidi dinanzi alla morte e a tutti i tormenti ritenuti terribili, mi convincevo che era impossibile che essi vivessero nel vizio e nella concupiscenza”.  

Era impossibile che essi vivessero nel vizio e nella concupiscenza… decisamente la vita di questi cristiani della Chiesa primitiva era in controtendenza con il mondo attorno a loro. Giustino ne è conquistato, si converte e diventa un apologeta cristiano, morendo anche lui martire per aver rifiutato di sacrificare agli dei.  

Si comportavano in modi strani questi cristiani.  

Eri ferito da briganti? Ti soccorrevano, gratuitamente. Eri malato? Si offrivano di curarti e pregavano per la tua guarigione. Eri povero e affamato? Ti davano del cibo. Eri un orfano abbandonato? Ti accoglievano in famiglia. Eri un ultimo degli ultimi? Ogni loro gesto ti conferiva dignità.  

Uno scritto anonimo dei tempi di Giustino li descrisse così: “I cristiani…vivendo in città greche e barbare e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera… Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo”.  

Erano pienamente coscienti di vivere vite che seguivano un’armonia diversa da quella di questo mondo, tanto che per identificare la loro idea di essere cittadini di un altro Regno, a volte si definivano tra loro “para oikoi, che parafrasando assumeva un significato del tipo alieni residenti. In questa terra, ma sempre di un’altra terra.   

L’antico scritto continua descrivendoli così: “Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati… Sono uccisi, e riprendono a vivere. Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano. Sono disprezzati, e nei disprezzi hanno gloria… Sono ingiuriati e benedicono; sono maltrattati ed onorano. Facendo del bene vengono puniti come malfattori; condannati gioiscono come se ricevessero la vita. Dai giudei sono combattuti come stranieri, e dai greci perseguitati, e coloro che li odiano non saprebbero dire il motivo dell’odio. A dirla in breve, come è l’anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani”. 

Scorrendo queste antiche parole rivedo i tanti cristiani perseguitati di oggi che ho incontrato in terra di persecuzione e che Porte Aperte sostiene. 

La Chiesa primitiva è cresciuta forte perché ha sempre nuotato contro corrente.  

Facendoci ispirare dai perseguitati di oggi io so, che con l’aiuto di Dio, noi come stranieri o se preferite, come alieni residenti in questo mondo sapremo nuotare contro corrente, indicando la Via giusta che porta alla Vita vera.