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Mag 28, 2021

Il coraggio di dirsi cristiani

Di Cristian Nani

Shahbaz Bhatti fu Ministro per le minoranze in Pakistan. Lottò per la libertà religiosa in uno dei paesi dove più si perseguitano i cristiani, fino al 2 marzo 2011, giorno in cui fu brutalmente assassinato da estremisti islamici fuori dalla casa di sua madre a Islamabad. La sua auto è stata intercettata mentre usciva di casa e 27 proiettili hanno crivellato il suo corpo. Ha pagato l’estremo prezzo di dare la vita per la fede che viveva così pubblicamente.

Quello che segue è un post di un blog di una cristiana in Pakistan, che lo ricorda e che ci ricorda quanto coraggio ci voglia in alcuni paesi anche solo per affermare di essere cristiani.

Maria scrive…

==>> Un altro uomo sepolto, non come gli uomini che muoiono per un domani migliore o gli uomini che muoiono per la restaurazione di una nazione, o gli uomini che muoiono per una nobile causa. Scrivo di uomini e donne che sono entrati nel riposo di Cristo perché hanno scelto di credere in Lui al di sopra delle leggi della terra e delle leggi dell’islam. Hanno scelto di schierarsi per Cristo…

Il nome del signor Bhatti, per me, è stato aggiunto a quella lista.

Ogni volta che cerco di dormire, le immagini della sua macchina, il sangue, i fori di proiettile, il suono di ciò che deve essere stato, il fetore che deve aver riempito l’aria, mi ricordano la voce di una donna nascosta in una prigione. Una donna la cui persecuzione ha dato inizio a questa ondata di odio e rabbia in Pakistan – Asia Bibi – in isolamento, spaventata, sola e in attesa del giorno in cui sarà impiccata per un crimine che non ha commesso1.

Per ogni proiettile che è stato sparato, che l’abbia colpito e abbia versato il suo sangue o meno, offro il perdono ai terroristi di Al Qaida. Non posso ancora parlare per il mio popolo che soffre. Darò loro il tempo di arrivarci. Ma so che ci sono Marie che perdonano Al Qaida per aver portato via un uomo che amava Gesù, amava la Chiesa e amava il Pakistan. Per ogni proiettile, penso ai chiodi della croce e chiedo al Signore: “Perdonali perché non sanno quello che fanno”. Hanno subito un lavaggio del cervello. Non sono nati per questo. Dio li mette al mondo per grandi cose. Vi chiedo di perdonarli.

Per ogni goccia di sangue versata, perdonateli. Gesù è stato appeso alla croce e il suo sangue è stato versato per noi. Per ogni goccia di sangue, vi esorto, mia famiglia cristiana, a ricordare i sorsi di vino dal calice che Gesù passò tra i suoi discepoli nella stanza di sopra… poi ricordate quelli di noi per i quali le parole di Cristo sono così reali oggi: “Padre… allontana da me questo calice”.

Sono sicuro che ci sono state notti in cui il signor Bhatti ha parlato nell’oscurità a Dio e gli ha chiesto di liberarlo da questo fardello. Ma Dio gli ha dato il coraggio di andare avanti. Non si piegò alla richiesta di arrendersi e di andarsene.

Noi?


1 Asia Bibi oggi dopo un lungo calvario vive in un altro paese