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Apr 16, 2021

L’idolo della sicurezza

Tratto da La pazzia del sacrificio di Nik Ripken, è un veterano del mondo missionario da oltre 30 anni, con un focus sul mondo musulmano e principalmente in Nord Africa e in Medio Oriente. Nik è l’autore dei bestseller La pazzia di Dio e La pazzia dell’obbedienza. Lui e la moglie Ruth hanno condotto ricerche approfondite in oltre 70 Paesi incontrando cristiani perseguitati di ogni estrazione e contesto sociale, per comprendere il modo in cui vedono la sofferenza attraverso una lente biblica.

Quelli che confidano nel Signore sono come il monte di Sion, che non può vacillare, ma sta saldo in eterno. (Salmo 125:1)

Molti di noi sono disposti a fare quasi tutto… finché siamo certi di essere al sicuro. Sembra che la sicurezza sia uno dei valori fondamentali del nostro mondo.

Non è però uno dei valori fondamentali di Dio. La sicurezza non può, quindi, essere uno dei valori principali del popolo di Dio.

Se infatti fosse la nostra premura principale, solo la sicurezza determinerebbe cosa faremmo e dove andremmo per amore del vangelo. La nostra prima domanda sarebbe: “È sicuro?”.

Annunceremmo il vangelo finché fosse sicuro farlo.

Invieremmo team di missionari finché fosse sicuro farlo.

Parleremmo di Cristo a un vicino finché fosse sicuro farlo.

Prenderemmo decisioni finanziarie come individui e come chiese sulla base della sicurezza di quelle decisioni.

Continueremmo a chiederci: “È sicuro?”.

==>> Una volta udimmo quanto segue dal responsabile dell’organizzazione missionaria che ci aveva inviato: “Chiaramente, c’è un significato nel rischio per le nostre vite che aumenta in proporzione alla profondità della nostra relazione con Cristo”. In altre parole, più siamo vicini a Cristo... più rischi affronteremo nelle nostre vite.

Non è saggio ovviamente ricercare il rischio per amore del pericolo. Contemporaneamente, però, la fedeltà ai comandamenti di Dio è più preziosa della sicurezza in ogni momento. Il popolo di Dio è chiamato a rispondere fedelmente, indipendentemente dalla sicurezza.Se siamo fedeli, andremo, invieremo, condivideremo, parleremo, doneremo e pregheremo… anche quando le circostanze non sono sicure.

Durante le nostre prime interviste in Russia, udimmo le storie di pastori e laici che furono condannati al carcere e di familiari che sparirono per sempre nel gulag sovietico, perché avevano scelto di essere fedeli piuttosto che sicuri. Quei discepoli di Gesù sapevano esattamente come evitare quelle severe punizioni: avrebbero semplicemente dovuto stare in silenzio. Avrebbero semplicemente dovuto nascondere la propria amicizia con Gesù e smettere di parlare agli altri di Lui. Se lo avessero fatto, sarebbero stati al sicuro. Sarebbe stato più vantaggioso e più sicuro giungere a un compromesso e tacere, negando la propria fede, ma quei fedeli discepoli di Gesù furono risoluti e pagarono un costo elevato.

Il Salmo 125 promette un bel risultato finale che però non è immediato. Nel frattempo, durante la nostra vita . . . affrontiamo lotte, costi e anche rischi.

Viviamo in un tempo in cui il cammino fedele con Dio aumenterà probabilmente la nostra sofferenza!

Viviamo in un tempo in cui il cammino fedele con Dio ridurrà probabilmente la nostra sicurezza!

Per il popolo di Dio sarà sempre così fino a quando Egli ritornerà. La sicurezza quindi non è il nostro obiettivo.

Sarebbe probabilmente stato più sicuro per i figli di Israele rimanere in Egitto; per Mosè continuare a fare il pastore; per Ester non avvicinarsi al re; per Sadrac, Mesac e Abed-Nego inchinarsi davanti all’idolo; per Paolo evitare di andare a Gerusalemme.

Sarebbe stato più sicuro infine per quei pastori russi non prendere la propria fede così seriamente.

Sarà inoltre probabilmente più sicuro per voi non annunciare il vangelo al vostro vicino; per la vostra chiesa non inviare team di missionari; per voi non prendere l’aereo. Sarà più sicuro non farci irritare dal mondo e riunirsi per l’adorazione ogni domenica senza convinzione. Sarà più sicuro tenere le risorse finanziarie vicino a casa.

Sarà tutto più sicuro… ma non sarà un atteggiamento devoto.

La sicurezza non è uno dei valori fondamentali di Dio, quindi non lo è nemmeno per il popolo di Dio. Riflettendo il carattere di Dio, i discepoli del Signore valorizzano la fedeltà e l’obbedienza. Noi riteniamo un sacro privilegio fare esattamente ciò che Dio ci ha chiesto di fare… anche se le circostanze non sono sicure.