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Set 1, 2023

Preghiera, non vendetta

Di Angelo Currò, staff di Porte Aperte in Italia

Nei primi sei mesi del 2023, in Africa occidentale, sono stati registrati più di 1800 attacchi terroristici, che hanno mietuto 4593 vittime. La maggior parte di queste in Burkina Faso (2725), Mali (844), Niger (77) e Nigeria (70)1.

Quest’ultima, è la nazione che, nel 20222, ha registrato il maggior numero di cristiani uccisi a motivo della propria fede.

Dal mese di maggio, in Mangu, zona dello Stato nigeriano di Plateau, si registrano costanti attacchi nei confronti dei cristiani. Al momento in cui scrivo l’articolo si contano circa 350 persone uccise e 80.000 rifugiati.

Simon, un cristiano locale, ci racconta cosa ha vissuto la notte in cui il suo villaggio è stato attaccato. “Siamo stati circondati da miliziani Fulani. Io sono riuscito a scappare in tempo, come anche mia moglie e i miei figli… per un per un soffio. Due dei miei vicini sono stati uccisi. Ho visto gli aggressori con i miei occhi. Hanno bruciato il nostro cibo, l’olio, i materassi, i cuscini. Tutto quello che avevamo. L’unica cosa che adesso possiedo sono i vestiti che ho addosso”.

La stessa vicenda è stata vissuta anche da Danladi, un altro cristiano del luogo, il quale utilizza parole molto simili a quelle di Simon.

Questi i fatti in breve.

Riportiamo qualche considerazione di chi vive questa situazione drammatica, iniziando con un pensiero espresso dal reverendo Gideon Para-Mallam3, il quale si domanda per quanto tempo ancora si debbano sopportare questi omicidi criminali a sfondo religioso in Nigeria.

Lo stesso reverendo evidenzia come la perdita di valore della vita umana, senza rispetto per la comune umanità, sia al di là di ogni comprensione. Inoltre, la narrazione semplicistica che descrive gli attacchi come atti di rappresaglia, nasconde il vero problema delle violenze di matrice religiosa che si stanno verificando nel centro e nel nord della nazione.

Interessante anche quanto detto da Caleb Mutfwang, governatore dello Stato di Plateau, secondo cui “quello a cui stiamo assistendo è un’operazione meticolosamente pianificata per decimare la nostra popolazione”4.

Oltre alle parole, però, in che modo risponde la Chiesa nigeriana a questo dolore?

Con la preghiera. I cristiani che vivono nella parte centrale del paese, comunemente chiamata Middle Belt, stanno tenendo continui incontri e veglie di preghiera.

È una risposta forte, per diversi motivi.

Innanzitutto, si tratta di una dimostrazione di fede. Noi preghiamo perché crediamo che Dio ascolti le nostre richieste e intervenga in nostro favore. E tantopiù è complicata la situazione, tantopiù sappiamo quale grande opportunità sia per noi la preghiera.

Quanto detto è certamente facile da capire per i credenti5, ma è possibile che scegliere la via della preghiera comunitaria sia un segnale anche per chi credente non lo è. Scegliere di pregare significa scegliere di non compiere la propria vendetta. Ciò non significa che i cristiani nigeriani non siano interessati all’applicazione della giustizia da parte dello Stato.

Questo è un atteggiamento costruttivo e dirompente.

La vendetta farebbe incrementare vertiginosamente i numeri dei morti e dei feriti. Per non parlare delle vittime collaterali di questi conflitti.

Ecco perché vogliamo invitarvi a pregare insieme a noi per la Chiesa nigeriana e insieme alla Chiesa nigeriana stessa6.

Come diceva fratello Andrea, la preghiera non è la preparazione alla battaglia, la preghiera è la battaglia7.

Tra i diversi motivi di preghiera, vi chiediamo di pregare per i persecutori. Gli allevatori Fulani in questo caso, tra i quali, come alcuni di voi hanno sentito al nostro ultimo convegno8, vivono persone disposte ad ascoltare il messaggio del Vangelo e a credere in Gesù9.

C’è bisogno anche delle tue preghiere.


1 https://apnews.com/article/west-africa-sahel-terrorists-insecurity-mali-932b612a72bc368f9429736b27caf2ce

2 https://www.porteaperteitalia.org/world-watch-list/2023/, secondo grafico.

3 https://para-mallampeacefoundation.org/

4 https://premierchristian.news/en/news/article/prayer-vigils-held-across-central-nigeria-after-fresh-wave-of-attacks-on-christians

5 A prescindere dalla fede, visto che molte religioni utilizzano la preghiera.

6 Giorno 30/08/23 abbiamo condiviso su WhatsApp una richiesta di preghiera per Yusuf, un giovane convertito cristiano. È possibile ricevere aggiornamenti come speciali alert di preghiera, o essere avvisato riguardo fake news sui perseguitati.
https://www.porteaperteitalia.org/abbonati/

7 https://www.porteaperteitalia.org/prodotto/la-preghiera-la-vera-battaglia/

8 https://www.porteaperteitalia.org/convegni/

9 Nell’edizione del nostro magazine novembre 2021 n. 260, in occasione dell’IDOP è stato inserito un inserto speciale, dedicato alla preghiera per i persecutori.