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Autore: cristiannani

Questo è un bene

Di Paul Estabrooks, missionario, autore di vari libri, coordinatore del famoso Progetto Perla (1981, un milione di Bibbie in Cina in una notte), storico collaboratore di Porte Aperte, impegnato in svariati fronti tra cui nello sviluppo dei seminari “Resistere nella tempesta” utili a preparare i cristiani perseguitati alla persecuzione. «Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno» – Romani 8:28 Il re di una tribù aveva un caro amico, con il quale era cresciuto. L’amico aveva l’abitudine di osservare ogni situazione...

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Invisibili pilastri della Chiesa

Di Cristian Nani “Marta, Marta tu ti affanni e sei agitata per molte cose…”, sono parole famose di Gesù e del suo incontro con Marta e Maria, mentre era ospitato a casa loro (Luca 10). Innumerevoli sermoni vengono fatti su questo splendido passaggio in cui Gesù mette in luce come l’attitudine di Maria, seduta ai piedi del Signore e protesa all’ascolto, fosse quella giusta da seguire, mentre quella di Marta, intenta nelle faccende domestiche, fosse quella da evitare… sermoni spesso seguiti da dei distinguo o da “bilanciamenti” del messaggio finale, poiché certo Gesù lasciava un chiaro messaggio,...

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Ucraina: “Richieste sussurrate a Dio” da una Chiesa sofferente

Di Marjon B., redattrice per Porte Aperte/Open Doors Forse non si tratta di persecuzione religiosa di per sé, ma la Chiesa in Ucraina sta soffrendo. Un pastore che quotidianamente si trova di fronte ad atrocità afferma che le sue preghiere sono diventate una “richiesta sussurrata a Dio… affinché intervenga” [Christianity Today].Come si risponde, come cristiani, di fronte alla propria casa saccheggiata e alla vista di corpi senza vita lungo le strade, quando persone che si conoscono vengono uccise o si è testimoni di indescrivibili atrocità?Ivan Rusyn, presidente del seminario teologico...

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Domanda inopportuna, risposta sconveniente?

Di Angelo Currò, parte dello staff della base italiana di Porte Aperte/Open Doors Per questo articolo prendiamo le mosse dal racconto riportato in Atti 8:26-40. Non è mia intenzione sviluppare una meditazione sul brano. Tuttavia, c’è uno spunto davvero interessante e che ritengo faccia al caso nostro dato che questo blog parla di “un Dio più grande, indomabile e sovrano, che ispira, incoraggia e provoca una fede pericolosa”.  Giungiamo così al cuore della questione, senza ulteriori preamboli: domanda inopportuna, risposta sconveniente. La domanda inopportuna è quella posta da...

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Ucraina: Come il conflitto ha trasformato la Chiesa… positivamente

Di Ben Cohen, responsabile media per Open Doors Regno Unito e Irlanda Entriamo insieme nelle chiese che in Ucraina resistono, operano e fioriscono. “Vediamo molte bombe che non esplodono” afferma Victor Punin, pastore a Kiev, “e potremmo raccontare tante testimonianze di persone scampate al pericolo poco prima di un attacco. Ci rincuora molto anche vedere che molte persone nell’esercito ucraino chiedono preghiera”. Nonostante il brutale conflitto che dilaga nel suo Paese, Victor e la sua chiesa pregano con la chiara aspettativa che le loro preghiere verranno esaudite. “Oggi a mezzogiorno...

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Fake news come molotov

Di Cristian Nani Fake news sulla guerra. La guerra delle fake news. Comunque la si metta è un’epoca in cui troll e hacker sono le nuove “truppe sul terreno” di un conflitto e purtroppo la guerra in Ucraina non fa eccezione. Se poi ci si mette la propaganda, si ottiene un cocktail esplosivo. Anzi una molotov, che è poi sempre la stessa: una miccia di un’immagine o video del passato (o falsi), accostati alla benzina di un evento tragico come questa guerra, veicolati nella bottiglia dei social… e l’incendio è assicurato. Attiviamo gli estintori: cerchiamo da fonti attendibili e contiamo...

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Gesù rende pura la sua Sposa

Di Cristina Merola, specialista sulla persecuzione di genere per Porte Aperte in Italia Un vecchio detto somalo dice: “Gabadh ama god hakaaga jirto ama gunti rag”, che si traduce liberamente come “una ragazza dovrebbe essere sposata o in una tomba”. Leah* e la sua famiglia, gli unici cristiani della loro zona, convertiti da due anni, vivono nel nord-est del Kenya, a ridosso del Corno d’Africa. Per i credenti kenioti di quella regione, la vita quotidiana è densa di pressioni sia sul piano privato che su quello sociale. Nella loro area i militanti di al-Shabaab costituiscono una minaccia...

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