Di Angelo C., parte dello staff della base italiana di Porte Aperte/Open Doors
Un libro di escursioni, per ottenere l’aggettivo buono, dovrebbe contenere alcune informazioni essenziali. Tra le tante, le indicazioni dei/per i luoghi che si vogliono raggiungere e il grado di difficoltà dell’escursione.
C’entra tutto questo con i credenti perseguitati? Si, ma sarà svelato alla fine dell’articolo e solo dopo aver condiviso con voi un aneddoto di viaggio.
Era sera e stavamo per salutarci. Avevamo vissuto un tempo davvero intenso durante quella settimana con Hea Woo, la “nonnina d’acciaio” nordcoreana. Ci ritrovammo abbracciati a pregare insieme nel corridoio di un albergo, in Sicilia. Non servì che la nostra interprete traducesse tutte le parole della preghiera che Hea Woo fece per noi. Dopo aver trascorso diversi giorni con lei eravamo quasi in grado di comprendere la lingua coreana. Per le sue ultime parole, però, fu necessaria la traduzione, nonché una certa dose di autocontrollo. Poche parole, poche semplici ed affilate parole: “Non so se riusciremo più ad incontrarci in una nazione libera”.
Le tre ore del viaggio di ritorno trascorsero in silenzio.